Preston & Child… in italiano

Preston & Child… in italiano

Preston & Child…

Douglas Preston e Lincoln Child.

L’uno è redattore-capo delle pubblicazioni del Museo di Storia Naturale di New York, l’altro editore. Se non li conoscete possiamo garantirvi che è una coppia da tener d’occhio.

Ricordate gli irresistibili Fruttero e Lucentini ? Nessuno è mai riuscito a determinare con certezza chi avesse scritto cosa, tanto la fusione dei due in uno era straordinaria. Vi ricordate la loro eccezionale maniera di costruire intrighi complicatissimi ma sempre così logici ? La loro abilità nel descrivere la realtà italiana ? Se vi sono piaciuti loro, buttatevi a capofitto su Preston e Child. Siamo sicuri dell’effetto di seduzione dei due scrittori americani che – come Fruttero e Lucentini, appunto – concepiscono e scrivono i loro romanzi “a quattro mani”, con una complicità a dir poco perfetta e con risultati assolutamente accattivanti.

Già celeberrimi negli Stati Uniti, i due stanno spopolando in Francia e sono tradotti e pubblicati integralmente in Italia da Sonzogno.

Ci erano finora (stranamente) sfuggiti.

Con un filo di scetticismo, abbiamo cominciato a leggere uno dei loro romanzi su consiglio di un’amica americana e … siamo caduti in trappola. Perché i loro libri sono vere e proprie, mefistofeliche trappole. Non ci capitava più da parecchio tempo di non riuscire a “staccarci” dalla lettura, di dirci a ripetizione : “Ancora un capitolo e basta!” e di ritrovarci poi a leggere fino all’una e mezza di notte. E, fatto curioso, tutti quelli a cui abbiamo prestato o regalato un volume della diabolica coppia hanno avuto lo stesso “problema”. Forse è la sindrome da Preston & Child. Piacevolmente contagiosa.

Thriller ? Mah, difficile da dire. Giallo ? Certo qui e là ci scappa anche un (si fa per dire “un”) morto. Romanzo ai confini della realtà ? Non proprio… Un po’ di tutto ciò, abilmente gestito e dosato, con strabiliante professionalità e impetuosa, travolgente genialità.

Quello che stupisce di più è la loro maniera di narrare e di tessere la fatidica tela dell’intreccio, una maniera che non ricorda nessun’altra. Il lettore si trova proiettato improvvisamente in scenari possibilissimi, ma nei quali qualcosa non va, in universi di grande realismo ma inspiegabilmente inquietanti : qui una New York high-tech terribile, pericolosa, fredda, implacabile e affilata come un bisturi, là un’America che ricorda quella del bravissimo Truman Capote dell’indimenticabile A sangue freddo, altrove il labirintico sotterraneo del Museo di Storia Naturale di New York, che si prolunga a dismisura fino a raggiungere le intricatissime fognature della città, dove sembrano riecheggiare e inseguirsi – lontane, come una perduta eco – le voci dei personaggi di Victor Hugo o di Dickens.

A dir poco stupefacente il modo in cui personaggi, luoghi, situazioni, vengono via via presentati e concatenati in sequenze irresistibili e mozzafiato.

Non vogliamo, qui, parlarvi di un romanzo in particolare (sono tutti a modo loro eccezionali), ma vi raccomandiamo la succulenta “saga” di Pendergast.

E voi direte : “Pendergast, chi era costui ?”

Semplicemente un agente dell’FBI.

In apparenza, niente di strabiliante. Sappiate però che Pendergast porta sempre (ed esclusivamente) inappuntabili vestiti uniformemente e rigorosamente neri, che parla con un’inconfondibile accento del Sud degli Stati Uniti (che immancabilmente irrita quelli del Nord), che ha i capelli di un biondo così chiaro da apparire quasi bianchi, che la sua pelle è così trasparente da parer quasi luminosa. Aggiungete che si sposta unicamente a bordo di un’incredibile Rolls Royce d’epoca (con tanto di chauffeur), che possiede i modi di un moderno dandy, l’intuizione assolutamente ineguagliabile dei massimi investigatori e – in più – quel modo ineffabile e così particolare di parlare alle donne e agli assassini…

Volete saperne di più ?

Preston e Child suggeriscono di leggere le avventure di Pendergast nell’ordine seguente ((È effettivamente quello che consigliamo caldamente anche noi per ottimizzare la lettura e la comprensione degli avvenimenti.)) : Relic, Reliquary, La stanza degli orrori, Natura morta, Dossier Brimstone, La danza della morte, Il libro dei morti. Questi ultimi tre sono noti in America come “La trilogia di Diogene”. Scoprirete perché.

Il prossimo, lo stanno presumibilmente scrivendo…

 

Nota Bene:

Se vi farete intrappolare dal machiavellico duo, non date poi la colpa a noi.

Proclamiamo già fin d’ora la nostra assoluta innocenza.


Laisser un commentaire

Votre adresse e-mail ne sera pas publiée. Les champs obligatoires sont indiqués avec *